
La sfida della balestra che unisce storia, orgoglio e tradizione
Balestro del Girifalco
La sfida della balestra che unisce storia, orgoglio e tradizione.
Balestro del Girifalco
Il Balestro del Girifalco
Ogni sguardo si ferma. Ogni respiro si fa sottile.
È tensione pura, quella che vibra in Piazza Garibaldi.
Ma non è solo gara: è rito, è memoria, è eredità.
È una tradizione che non si limita a sopravvivere, ma pulsa, cammina, cresce.
A Massa Marittima ci sono due giorni l’anno in cui il tempo sembra tornare indietro.
Il ritmo dei tamburi, i colori delle bandiere, il passo del corteo: tutto si fa memoria viva.
È il Balestro del Girifalco, la più solenne delle celebrazioni cittadine, dove storia, tecnica e spirito di appartenenza si fondono in un rito collettivo.
Non è solo una gara. È un’eredità che si rinnova.
Un gesto antico, quello del tiro con la balestra, che ancora oggi unisce i Terzieri in una sfida leale, densa di significato.
Ogni freccia scoccata racconta la storia di una comunità che non ha mai smesso di credere nel valore delle proprie radici.
Partecipare, da balestriere o da spettatore, è appartenere.
È sentirsi parte di qualcosa che resiste, si tramanda e continua a emozionare.

BALESTRO DEL GIRIFALCO
La Tradizione
Il Balestro del Girifalco è la più solenne e rappresentativa manifestazione storica di Massa Marittima, una rievocazione medievale che affonda le sue radici nel XIII secolo. Due volte l’anno — la quarta domenica di maggio e il 14 agosto — la città torna indietro nel tempo per celebrare l’antica arte del tiro con la balestra antica all’italiana, in una competizione che fonde storia, tradizione, precisione e spirito di comunità.
BALESTRO DEL GIRIFALCO
Origini e Storia
Le prime attestazioni documentate della pratica risalgono al Costitutum Civitatis Massae (fine XIV secolo), che regolava la formazione dei balestrieri e ne imponeva l’esercizio regolare. La gara, allora come oggi, rappresentava non solo un esercizio marziale, ma un momento di forte coesione civica. Dopo una lunga interruzione dovuta alla dominazione medicea, il Balestro fu ripristinato nel 1960, grazie all’impegno della Società dei Terzieri Massetani, fondata l’anno precedente. Dal 1966, Massa Marittima è tra i soci fondatori della Federazione Italiana Balestrieri.

La manifestazione
Ogni edizione del Balestro coinvolge 24 balestrieri, 8 per ciascuno dei tre Terzieri storici della città: Borgo, Cittanuova e Cittavecchia.
Il giorno precedente alla gara si svolge, nel Palazzo Comunale, il sorteggio dell’ordine di tiro. La domenica, le vie del centro si animano con un imponente corteo storico composto da oltre 150 figuranti in costume medievale: dame, nobili, alfieri, sbandieratori, musici e balestrieri sfilano accompagnando la comunità verso il cuore della celebrazione.
La gara si tiene nella scenografica Piazza Garibaldi, ai piedi del Duomo. Dopo l’esibizione della Compagnia Sbandieratori Massetani, i balestrieri scoccano a turno un’unica freccia contro il corniolo, bersaglio in legno posto a 36 metri di distanza, sul quale spicca al centro il “pallino”, un piccolo disco nero che rappresenta il colpo perfetto.
Il nome stesso della manifestazione deriva dall’immagine del “girifalco”, rapace simbolico che campeggia sul bersaglio e che rappresenta, storicamente, il nemico da colpire.

BALESTRO DEL GIRIFALCO
Premi e simboli
Il balestriere che ottiene il tiro più vicino al centro del bersaglio viene proclamato vincitore e premiato con una freccia d’oro simbolica. Al Terziere che ha ottenuto il tiro vincente viene assegnato il prestigioso Drappellone, uno stendardo dipinto a mano da un artista ogni anno diverso. Oltre ai premi di giornata, dal 2015 viene conferito anche il Collare AVIS Comunale, attribuito al Terziere che ottiene il miglior punteggio complessivo nel decennio.
BALESTRO DEL GIRIFALCO
Il Significato
Il Balestro del Girifalco non è solo una gara. È la celebrazione dell’identità massetana, il punto d’incontro tra le generazioni, la memoria storica che si rinnova. È un momento in cui l’intera comunità si stringe attorno alla propria storia, ai propri simboli, alle proprie radici. Ogni tiro scoccato in piazza è gesto, è rito, è emozione collettiva. Partecipare — da protagonisti o da spettatori — significa sentirsi parte viva di una tradizione secolare, in cui l’orgoglio, la bellezza e la precisione si fondono in uno spettacolo unico nel suo genere.




