
Un itinerario tra passato e presente
Storia
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La Storia del Terziere di Borgo
Un itinerario tra passato e presente, alla scoperta del cuore popolare di Massa Marittima
Questa sezione è pensata come un itinerario, una guida alla scoperta del Terziere di Borgo, che possa servire da guida per una visita sufficientemente completa e dinamica.
Non si tratta solo di un racconto storico, ma di un viaggio nello spazio e nel tempo: lungo le strade e tra le pietre che ancora oggi custodiscono la memoria di generazioni, mestieri, battaglie e devozioni.
Il Terziere di Borgo non è un semplice quartiere: è la matrice popolare della città, il luogo dove la storia quotidiana si è intrecciata con quella civile, sociale e spirituale di Massa Marittima.
Partiremo dal territorio per risalire alle origini, attraversando le vie, i palazzi, le chiese, i nomi e i simboli che raccontano ciò che il Terziere è stato. E ciò che continua a essere.


Il Territorio
Il Terziere di Borgo si estende lungo via Norma Parenti, anticamente nota come via dei Cavalieri, un tempo la più lunga e importante arteria cittadina, nonché unico collegamento tra Massa e Siena.
Congiungeva Porta al Salnitro con Porta Bufalona (distrutta nel 1337), attraversando tutta la città.
Il Terziere è delimitato a ovest da una cinta muraria ancora esistente, su cui si aprivano quattro porte: Porta al Salnitro e Porta San Bernardino (ancora praticabili), Porta alla Spina (oggi murata) e Porta Bufalona (distrutta).
Oggi il territorio comprende anche via Verdi fino a Porta San Rocco, via San Francesco fino a Porta San Francesco, e tutti i vicoli che collegano via Parenti alle vie San Bernardino Albizzeschi (già via Roma) e Corso della Libertà.

PORTA SAN BERNARDINO

CHIESA DI SAN ROCCO

PORTA AL SALNITRO
PORTA SAN FRANCESCO


VIA NORMA PARENTI

PORTA SAN BERNARDINO

CHIESA DI SAN ROCCO

PORTA AL SALNITRO

PORTA SAN FRANCESCO

VIA NORMA PARENTI
Le origini
L’inizio di una comunità: il Borgo tra radici popolari, mestieri antichi e identità urbana
Il nome stesso del Terziere ne rivela la natura: “Borgo” fu il primo insediamento popolare fuori dal centro fortificato, sorto tra XI e XII secolo da esuli di Massa Veternensis.
Fu luogo di mercanti, artigiani e produttori, cuore pulsante dell’economia cittadina medievale. La via dei Cavalieri divenne asse commerciale e sede di botteghe artigiane: fabbri, falegnami, vasai, maniscalchi, ceramisti, stagnai, scalpellini.
Accanto a queste attività, si sviluppò anche la lavorazione dei prodotti agricoli e animali: fornai, macellai, vinai, pellicciai, lanai, speziali, tessitori.
Le semplici casupole divennero, col tempo, case e palazzi ancora oggi visibili, memoria architettonica di una lunga evoluzione.
I Patroni
Fede e protezione: i Santi che vegliano sul Terziere
Il Terziere di Borgo custodisce con orgoglio il culto di due Patroni, le cui storie, simboli e valori sono profondamente intrecciati con la memoria collettiva, la devozione popolare e la vocazione solidale del territorio.
La loro presenza non è solo spirituale, ma si riflette nei luoghi, nei nomi, nelle celebrazioni e nei gesti quotidiani della comunità. San Rocco e Sant’Andrea rappresentano due volti complementari della protezione e dell’aiuto: uno legato al soccorso degli emarginati e dei malati, l’altro alla fatica del lavoro e alla solidarietà concreta.


San Rocco
San Rocco, festeggiato ogni 16 agosto, è il Santo a cui è dedicata la ex chiesa in Largo Donizetti, oggi cuore pulsante e sede istituzionale del Terziere. Considerato il protettore degli ammalati, degli emarginati, dei viandanti e dei volontari, San Rocco rappresenta la solidarietà e l’accoglienza verso i più fragili. L’iconografia lo ritrae con abiti da pellegrino, bastone, borraccia, conchiglia, una piaga sulla coscia – segno della peste – e un cane, compagno fedele. È la figura che meglio incarna lo spirito di cura e dedizione che anima il Terziere.
Sant'Andrea Apostolo
Sant’Andrea Apostolo, copatrono festeggiato il 30 novembre, è invece il protettore dei pescatori e dei fabbricanti di corde. È riconoscibile per la croce “decussata” (a forma di X), le reti e le funi che ne ricordano il martirio e il mestiere. La sua presenza si lega alla storia antica del Borgo: presso la scomparsa Porta Bufalona sorgeva un ospedale a lui intitolato, lo Spedale di Sant’Andrea, a testimonianza di un’antica vocazione all’assistenza e alla cura. Ancora oggi, l’ospedale di Massa Marittima ne porta il nome, a confermare un’eredità mai interrotta.


Palazzi e luoghi
In un percorso ideale alla scoperta del Terziere di Borgo, ecco i luoghi da non perdere: scrigni di storia, architettura e memoria collettiva.
Ogni angolo, ogni pietra e ogni edificio conserva tracce visibili del passato: dalle dimore signorili che ospitarono famiglie illustri, alle antiche botteghe, dai palazzi istituzionali ai luoghi di culto e di accoglienza.
È un itinerario che si snoda tra vicoli e piazze, alla ricerca di testimonianze che ancora oggi parlano al visitatore con il linguaggio autentico della tradizione e del radicamento.
Il Terziere oggi
Terminato il percorso storico ci piace ricordare che il Terziere non è un museo a cielo aperto ma vita quotidiana che custodisce, tutela il passato e soprattutto tramanda il patrimonio di valori immateriali alle nuove generazioni.
Il Terziere è il luogo dell’incontro intergenerazionale dove si nasce e si impara a crescere nel rispetto e nell’accoglienza di tutti. Il Terziere non vive di ricordi e di passato, ma rinnova ogni anno la sua storia.
Dopo aver parlato brevemente degli edifici più importanti che si trovano sul territorio del nostro Terziere di Borgo, ci piace sottolineare come il nostro Terziere, grazie a libere sottoscrizioni e opera di volontariato prestate nel corso degli anni dai nostri Soci, sia oggi proprietario di due unità immobiliari, site in Via Parenti, adibite l’una a stanza di riunione e di rappresentanza (al civico 129) e l’altra a sede del “Comitato La Torre” (al civico 58) che si occupa di gestire tutte le attività ricreative connesse alla vita del Terziere.
Il Fondo
Via Norma Parenti, 129
Il Comitato
Via Norma Parenti, 58

Porta al Salnitro (sec. XIII)
È la prima Porta che troviamo. Originariamente era una Porta doppia. Questa Porta è indicata anche con altri nomi: Porta all’Arialla, Porta a Mare.
Antica Casa della Misericordia
È ancora ben identificabile la Casa della Misericordia presso la porta al Salnitro sulla cui facciata è ancora visibile uno stemma in pietra. Mentre rimangono ancora poche vestigia dello Spedale di Sant’Andrea Apostolo nei pressi della porta di Bufalona anch’essa andata perduta. Da ricordare che queste due strutture, all’inizio e alla fine dell’attuale via Parenti, rappresentavano riparo e rifugio per i viandanti e svolgevano il compito oggi assolto dai ricoveri di mendicità e dai moderni ospedali
Porta San Bernardino (sec. XIII)
Sulla sinistra la Porta immette con una bella scalinata sulla via Massetana.
Si può percorrere anche un tratto della via Massetana dove si può ammirare un tratto di cinta muraria originale e sull’altro lato godere di un panorama sulla campagna massetana fino al mare e ammirare l’isola d’Elba e l’isola di Montecristo.
Casa natale di Norma Parenti
Tornando su via Parenti: sull’angolo la casa di Norma Parenti medaglia d’oro al valor militare uccisa a 22 anni il 23 giugno del 1944 nella guerra di Liberazione. Da lei prende il nome moderno della via.
Palazzo Bandini (sec. XIV)
Nel Terziere di Borgo ebbe dimora la nobile famiglia dei Bandini. Nel vicolo Todini, detto anche delle catene, che si apre di fronte alla casa di Norma Parenti è ancora visibile la facciata del palazzo della nobile famiglia Bandini, dalla quale discese Sallustio ispiratore del risanamento e della bonifica della Maremma, nonché, secondo alcuni, inventore della cambiale. Già sede del Terziere di Borgo e successivamente della Società dei Terzieri Massetani, dove dal 1317 veniva coniato il “Grosso”, moneta del Libero Comune Massetano che presenta nel diritto una croce, con attorno la scritta DE MASSA e nel rovescio la figura di S. Cerbone e la iscrizione Sanctus Cerbonus Petronus.
Vicolo Massaini e Vicolo Luigi Porte
Sono fra i due vicoli più affascinanti di Massa Marittima con testimonianze storiche non indifferenti del passato medievale. Il Vicolo Massaini, insieme all’adiacente vicolo Luigi Porte, rappresentano l’anima artigiana del centro storico. Vi si affacciano numerosi fondi delle antiche botteghe che saltuariamente vengono aperte per mostre. All’inizio si trova l’Antica Falegnameria che si inserisce perfettamente in questo contesto dando una testimonianza perfetta di antichi stili di vita.
A metà vicolo Porte si trova il “Pozzo di Bindoccio” dove una lapide in marmo ricorda che la tradizione vuole che qui il giovane Bindoccio, figlio illegittimo di Nello dei Pannocchieschi e di Margherita Aldobrandeschi sia stato annegato.
Casa Fedi e Casa Billi
Rientrando su via Parenti da ricordare Casa Fedi (sec. XIV) al n° 72 e Casa Billi (metà del XIII secolo) ai numeri 58-60, entrambe a metà via, che adesso sono abitazioni private che conservano in parte ancora la caratteristica struttura della casa-torre, dove ai piani superiori si abitava e il piano terra era adibito a botteghe artigianali, laboratori, magazzini. In tempi moderni sono state rimaneggiate da opere di sopraelevazione.
La ex chiesa di San Rocco (sec. XV)
Continuando su via Parenti si imbocca via Verdi per giungere all’ex chiesa di San Rocco. È probabilmente costruita intorno al 1487. E’ già citata con l’intitolazione a San Rocco in una relazione di viaggio del 1687. La chiesa, abbandonata per secoli ed utilizzata come stalla, è stata recuperata e restaurata nel 1970.
È il sacrario del Terziere dove sono conservati tutti i palii vinti nel Balestro del Girifalco, molti cornioli vincitori di gare importanti, testimonianze storiche, fotografie, cimeli, vecchi e nuovi costumi e riposte tutte le armi e le vesti necessarie per il corteo storico.
Nel piazzale antistante la sede vengono allestiti tutti gli appuntamenti sociali e le cene delle vittorie.
Dalla laterale via Mascagni si può raggiungere la Fonte di Bufalona (sec. XIV) con ancora intatte caratteristiche vasche dei lavatoi in pietra.
Giardino di Norma
A metà via sulla sinistra si apre il vicolo Maremma che con un percorso di 40 metri porta al “Giardino di Norma”. Un angolo recentemente recuperato con modo grazioso e con gusto che si affaccia sulla campagna.
Nel periodo estivo vi si tengono concerti e letture.
La Chiesa di san Francesco (sec. XIII)
Continuando su via Verdi si giunge di fronte a Porta san Rocco (sec. XIV) che delimita il confine con il Terziere di Cittavecchia. Si sale a sinistra su via San Francesco fino a giungere al Complesso architettonico del Seminario Vescovile che comprende la Chiesa di San Francesco, la Sala San Bernardino, l’antico Seminario e la moderna foresteria.
La Chiesa di san Francesco originariamente fu eretta nel XIII secolo per i “Minori Conventuali” con oblazione delle più nobili famiglie massetane che ivi hanno la loro sepoltura. Quello che resta è grazioso anche se è solo un terzo dell’ampiezza originale a causa della fragilità del terreno.
Il campanile a vela contiene una campana fusa nel 1338 con l’immagine di San Francesco che riceve le stimmate. Una epigrafe sepolcrale in marmo, murata nella prima cappella a sinistra, ricorda che nella chiesa fu sepolto Bindoccio figlio illegittimo di Nello Pannocchieschi Conte della Pietra e di Margherita Aldobrandeschi. Il cenno storico ha rapporto alla nota “Leggenda della Pia”, ricordata da Dante nel VI canto del Purgatorio. In anni recenti la chiesa di San Francesco ha avuto importanti lavori di restauro strutturale tra cui il rifacimento delle tre vetrate absidali. La chiesa era annessa ad un convento e la tradizione la vuole fondata da San Francesco nel 1220. Qui San Bernardino predicò il suo ultimo quaresimale nella sua città natale nel 1444 prima di partire per L’Aquila dove morì il 20 maggio dello stesso anno.
Uscendo dal seminario e continuando a salire per via San Francesco si giunge fino alla Porta di San Francesco (1377) che segna il confine con il Terziere di Cittanuova. Senza oltrepassare la Porta si può godere di una bella passeggiata lungo via dei Bastioni dove a destra si può ammirare un bel tratto della cinta muraria (sec. XIV) sufficientemente intatta. Mentre dalla parte sinistra si può ammirare un bellissimo panorama verso nord sulla parte collinare ed estendere lo sguardo fino alle Cornate di Gerfalco e al Poggio di Montieri.